Trieste, 24 giugno 2024 – Confindustria Alto Adriatico e Federazione Gomma Plastica – che rappresenta in Confindustria due settori industriali che in Italia contano oltre 150 mila addetti – hanno sottoscritto un’intesa volta a promuovere l’adesione delle aziende del comparto ad entrambe le associazioni per valorizzarne le capacità di proposta, coniugando presenza e visione.
L’iniziativa punta ad estendere la gamma dei servizi accessibili alle imprese, da quelli più legati alla presenza territoriale e di gestione e organizzazione aziendale nel caso di CAA, a quelli di supporto specifico alle istanze dei due settori, nel caso di Federazione Gomma Plastica, inclusa l’importante attività di relazioni industriali e di gestione del CCNL Gomma Plastica, per parte datoriale. L’accordo – è stato detto dalle parti – crea le basi per una sinergica azione di rappresentanza degli interessi delle aziende ed è accompagnata da condizioni favorevoli per incentivarne l’adesione.
«Nei confronti della plastica, da tempo, è in atto una “guerra”» sostiene Roberto Tabelletti, Presidente della Filiera Plastica Gomma Chimica Biomedicale Pelli di CAA (un centinaio circa le aziende coinvolte) secondo il quale «anche a fronte delle riflessioni emerse nel convegno promosso alcune settimane fa, presente anche la Federazione, abbiamo maturato la convinzione che l’unica possibilità è unirci per sostenere convinzioni, analisi e dati obiettivi, in UE, sia nei confronti dei media sia dell’opinione pubblica in generale. È in atto una disinformazione la cui ricaduta è disarmante. Ecco perché collaborare con la Federazione – ha concluso – è la scelta più consona».
«Ci fa molto piacere allargare a un’importante Associazione Territoriale quale Confindustria Alto Adriatico – dichiara il Presidente di Federazione Gomma Plastica Marco Do – un accordo analogo a quelli già stipulati con altre Territoriali del Sistema confederale, che assicura un coordinamento stretto e continuo nel supporto alle imprese delle due industrie su tematiche di interesse comune, sia a livello nazionale che territoriale. Obiettivo primo di questa collaborazione è quello di favorire una crescita del comparto in un territorio particolarmente significativo nel Nord-Est del paese dove tante aziende specializzate producono materiali in gomma e plastica, cruciali per un gran numero di settori produttivi. Crescita che passa anche da una tutela comune nei confronti delle istituzioni europee ed italiane su temi spesso oggetto di ideologia più che di approccio scientifico, oltre che dalla creazione di un quadro coordinato e strategico per ampliare la rappresentanza del comparto gomma plastica nei confronti di tutti gli stakeholders».
Sulla questione regolatoria era intervenuto poche settimane fa il Presidente di CAA, Michelangelo Agrusti, che aveva spiegato come i Paesi europei, al contrario di quelli asiatici, fossero «tra quelli che riciclano di più, circa l’80%; e ciò che resta fuori da questi processi – aveva detto – non finisce necessariamente in discarica, una parte viene utilizzata nei termovalorizzatori con temperature superiori ai 1.200° che restituiscono combustibile che non produce diossine». A queste performance, aveva aggiunto Agrusti, si contrappone «l’ostilità del comitatismo che impedisce di realizzare materiale con cui produrre combustibile, riscaldamento ed energia per le nostre popolazioni senza danni, le emissioni sono risicatissime. Misuriamo anche in questa circostanza una diffidenza verso scienza, futuro, e tecnologie, a tutto ciò che è innovazione perché c’è una parte di popolazione che aspira a una società silvo pastorale. Sulla plastica vi è un eccesso regolatorio, che fa sì che l’Europa viaggi con i piedi ancorati con il piombo sul fondo del mare. Col rischio di annegare».