Febbraio 17, 2025

COMUNICATO STAMPA: Energia: Unionplast lancia l’allarme per il caro bollette. Settore plastica e le sue filiere a rischio con l’impennata dei costi energetici

Unionplast chiede misure urgenti al Governo nel prossimo CdM per contrastare l’impennata dei costi energetici e garantire la continuità produttiva

 

Milano, 17 febbraio 2025 – Unionplast, l’associazione che rappresenta le imprese italiane di trasformazione e riciclo delle materie plastiche, un settore cruciale per il sistema manifatturiero nazionale, secondo solo alla Germania in Europa, lancia un allarme urgente sulle gravi conseguenze dell’esplosione dei costi energetici.

“La crisi dei prezzi dell’energia sta mettendo in ginocchio il settore plastica, un comparto altamente energivoro che comprende oltre 5.000 imprese e dà lavoro a più di 100.000 persone. Siamo in una situazione di emergenza che rischia di compromettere la continuità operativa di molte aziende e l’intero sistema economico nazionale. Questo problema non riguarda solo la plastica, ma tutte le filiere collegate, come l’agro-alimentare, l’edilizia, la sanità e l’automotive, essenziali per il Paese”, ha dichiarato Marco Bergaglio, Presidente di Unionplast.

 

L’aumento vertiginoso delle bollette

Il prezzo dell’energia elettrica ha raggiunto i 150 euro a MWh, ben al di sopra della media di 108 euro a MWh registrata nel 2024, con un impatto devastante su migliaia di aziende. Se non si interviene tempestivamente, molte imprese rischiano di fermarsi, innescando un effetto domino che colpirà le filiere strategiche per l’Italia e comprometterà l’intero tessuto produttivo del Paese. Il rischio è di alimentare una spirale inflattiva che impatterà su prezzi e competitività, con gravi ripercussioni per l’economia nazionale.

 

Richieste urgenti al Governo

Unionplast lancia un appello al Governo, sollecitando misure concrete e urgenti nel primo Consiglio dei Ministri utile per limitare i danni causati dall’aumento dei costi energetici, sottolineando l’urgenza di affrontare questa crisi che sta minacciando la competitività del settore e delle filiere collegate. Tra le richieste principali vi è la necessità di introdurre un price cap europeo per arginare la speculazione finanziaria che sta gonfiando i costi dell’energia, ma anche di coinvolgere attivamente il GSE nei Power Purchase Agreements (PPA) per ridurre il rischio di controparte e garantire alle imprese un accesso più stabile e vantaggioso all’energia.

Inoltre, Unionplast chiede che i proventi ETS vengano destinati a investimenti mirati che possano portare a una decarbonizzazione reale e sostenibile delle imprese, prendendo esempio dalle politiche attuate in Germania, per consentire all’industria plastica italiana di mantenere una competitività sostenibile all’interno dell’Unione Europea.

“La plastica è uno dei pilastri dell’economia italiana. Se non si agisce ora, rischiamo di compromettere la sopravvivenza stessa del settore, con ripercussioni devastanti su tutta l’economia. Non possiamo permetterci di perdere un settore così vitale per il Paese”, conclude Bergaglio.

Unionplast – Unionplast è l’associazione nazionale di categoria dei trasformatori di materie plastiche, aderente, per il tramite della Federazione Gomma Plastica di cui è parte, a Confindustria. Nata nel 1945, è aperta a tutte le imprese interessate all’industria delle materie plastiche e delle resine sintetiche. Ad oggi conta 290 aziende associate che rappresentano 21.208 addetti. Dalla sua fondazione Unionplast opera per difendere e promuovere il comparto dei prodotti realizzati con materie plastiche e resine sintetiche, offrendo un servizio di consulenza, ascolto e supporto alle richieste specifiche delle aziende del settore.

 

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